Analisi della situazione BIM nel Comune di Palermo: punti di forza, criticità e raccomandazioni

Una delegazione del comitato BIM2025Sicilia è stata ricevuta in audizione dalla seconda commissione del Comune di Palermo per esporre le preoccupazioni relative alle problematiche emerse nella mancata attuazione del nuovo codice degli appalti, in particolare per quanto riguarda l’implementazione del Building Information Modeling (BIM) nel settore pubblico.

Durante l’incontro, i rappresentanti del comitato hanno sottolineato le gravi difficoltà che ostacolano l’adozione del BIM, uno strumento fondamentale per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi edilizi e infrastrutturali, oltre che per l’efficienza nella gestione degli appalti pubblici. È emersa la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni locali e regionali per garantire che le normative previste dal nuovo codice degli appalti siano tempestivamente applicate e che vengano messi in atto i necessari strumenti per formare e supportare le amministrazioni pubbliche nell’adozione del BIM.

Il comitato ha evidenziato, inoltre, come la mancata implementazione di queste innovazioni rischi di compromettere la competitività delle imprese siciliane e la qualità delle infrastrutture pubbliche, oltre a limitare il potenziale di sviluppo del settore edilizio e delle costruzioni nell’isola.

BIM2025Sicilia ha richiesto, pertanto, un intervento diretto del Comune di Palermo per sollecitare l’introduzione di misure adeguate, come l’attivazione di corsi di formazione specifici per la Pubblica Amministrazione, il supporto alle imprese locali e la creazione di un piano di implementazione che favorisca l’utilizzo del BIM in tutti i nuovi progetti di edilizia pubblica e infrastrutturale.

La commissione ha ascoltato con attenzione le argomentazioni presentate, manifestando la volontà di collaborare per risolvere le problematiche emerse e accelerare il processo di digitalizzazione degli appalti pubblici, al fine di rendere la Sicilia un esempio virtuoso nell’applicazione delle tecnologie innovative in ambito edilizio.

Il comitato BIM2025Sicilia ha espresso apprezzamento per la disponibilità al dialogo mostrata dalla commissione e si è detto fiducioso che l’impegno congiunto tra enti locali, istituzioni e operatori del settore possa portare a risultati concreti e positivi per il futuro del territorio.

Di seguito il documento consegnato alla seconda commissione e inserito nel verbale:

Oggetto: Analisi della situazione BIM (Building Information Modeling) nel Comune di Palermo: punti di forza, criticità e raccomandazioni

1. Normativa di Riferimento

L’adozione del Building Information Modeling (BIM) da parte della Pubblica Amministrazione è regolata da una serie di normative nazionali e direttive europee, tra cui:

• Codice dei Contratti Pubblici: Il D.Lgs. n. 36/2023 (Codice dei Contratti Pubblici) stabilisce l’obbligo di utilizzo del BIM, nel codice definito metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni,   per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 1 milione di euro, con obbligo a far data dal 1° gennaio 2025.

• Direttiva Europea 2014/24/EU: La Direttiva promuove l’adozione del BIM nelle gare d’appalto e incoraggia i paesi membri a utilizzare metodologie digitali per migliorare l’efficienza e la trasparenza nella gestione dei progetti pubblici. Con obbligo dello stesso dal momento in cui i paesi membri avranno la disponibilità degli strumenti per poter gestire interamente in digitale gli appalti.

L’insieme di queste normative crea un quadro chiaro di obblighi e opportunità per le amministrazioni pubbliche, che devono prepararsi alla scadenza normativa del 1° gennaio 2025, data dalla quale, appunto, il BIM diverrà obbligatorio in tutte le fasi del ciclo di vita degli appalti pubblici per i progetti sopra soglia.

2. Punti di forza della metodologia BIM applicata dalla Pubblica Amministrazione

La metodologia BIM rappresenta un’evoluzione strategica nella gestione e pianificazione del patrimonio pubblico, offrendo benefici rilevanti per la Pubblica Amministrazione. I principali punti di forza includono:

• Efficienza e Trasparenza: BIM centralizza e rende accessibili tutte le informazioni relative a un’opera pubblica, dalla progettazione alla manutenzione, migliorando l’efficienza amministrativa e garantendo trasparenza nei processi decisionali e nei costi.

• Riduzione dei Costi e Ottimizzazione della Manutenzione: Grazie ai modelli digitali, il BIM consente di simulare e prevedere interventi di manutenzione, evitando costosi interventi di emergenza e ottimizzando le risorse a lungo termine.

• Miglioramento della Qualità e della Sicurezza: La metodologia BIM permette di verificare in anticipo la conformità delle strutture alle normative, migliorando la sicurezza delle opere e prevenendo errori progettuali.

• Integrazione e Collaborazione: BIM favorisce la cooperazione tra diversi enti e professionisti, migliorando l’efficacia del lavoro e garantendo la coerenza delle informazioni nei progetti multi-disciplinari.

L’adozione di BIM da parte della Pubblica Amministrazione risponde all’obiettivo di migliorare la gestione del patrimonio immobiliare e infrastrutturale, favorendo una gestione più sostenibile e digitalizzata.

Ciò è confermato anche dalla definizione di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni (BIM) adottata dal legislatore all’all. I.1, art. 3, lett. q) del D.lgs. 36/2023 che promuove il BIM come il metodo con cui progettare, costruire e gestire il patrimonio pubblico a regola d’arte. Statuisce infatti detta disposizione che i «metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni» (alias il BIM-ndr), sono “metodologie, processi e tecnologie abilitati dalla formulazione dei requisiti informativi e dalla modellazione dei dati, che permettono la collaborazione e lo scambio di dati strutturati fra i soggetti interessati durante tutte le fasi del ciclo di vita, in particolare finalizzati a mitigare e gestire i rischi, a migliorare lo studio della fattibilità e a incrementare l’efficacia di un investimento pubblico, nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione nel ciclo di vita dei cespiti fisici quali edifici, infrastrutture e reti”.

Se così è non adottare il BIM significa non conformarsi alla volontà chiara e incontestabile del legislatore.

3. La mancata applicazione del BIM negli appalti come previsto dal nuovo Codice degli Appalti

Il nuovo Codice degli Appalti prevede l’utilizzo del BIM come obbligatorio per determinati appalti pubblici, al fine di garantire una gestione più efficiente e trasparente dei progetti. Tuttavia, nel Comune di Palermo si registra una mancata applicazione di questa norma:

• Impatto sui Progetti: La mancata applicazione del BIM negli appalti riduce le possibilità di controllo sui costi e aumenta i rischi di ritardi e imprecisioni nella fase esecutiva e gestionale.

• Conformità alla Normativa: Non adottare il BIM come previsto dal Codice comporta una non conformità alla normativa vigente, con conseguenti rischi amministrativi e legali per il Comune.

• Opportunità Mancate: La mancata applicazione del BIM rappresenta un’occasione persa per migliorare l’efficienza e ridurre i costi operativi, con ripercussioni dirette sulle risorse comunali e sui servizi pubblici.

4. Mancata implementazione del BIM nel patrimonio immobiliare del Comune di Palermo per la gestione

Nonostante i vantaggi che il BIM può apportare, il patrimonio immobiliare del Comune di Palermo non è ancora gestito tramite questa metodologia. Tale carenza comporta diverse problematiche:

• Gestione Inefficiente del Patrimonio: Senza BIM, la gestione degli immobili comunali risulta frammentata e meno precisa, con difficoltà nel monitorare lo stato degli edifici e pianificare interventi manutentivi puntuali.

• Maggiore Costo di Manutenzione: L’assenza di modelli digitali BIM aumenta il rischio di interventi reattivi anziché preventivi, il che porta a costi di manutenzione più elevati e possibili danni strutturali nel lungo periodo.

• Perdita di Dati e Compromissione della Trasparenza: La mancanza di una piattaforma centralizzata compromette la trasparenza e limita l’accesso alle informazioni, rendendo difficile il controllo sull’intero ciclo di vita degli edifici comunali.

5. Responsabilità per la mancata attuazione, danno erariale, amministrativo e legale

La mancata attuazione della normativa BIM solleva questioni di responsabilità su diversi livelli:

• Responsabilità Amministrativa e Dirigenziale: Spetta agli uffici competenti e alle figure dirigenziali del Comune assicurare il rispetto delle norme previste dal Codice degli Appalti. La mancata implementazione del BIM costituisce una carenza gestionale.

• Danno Erariale: La non adozione del BIM potrebbe causare danni erariali, in quanto comporta inefficienze e maggiori spese per il Comune a lungo termine. Gli organi di controllo potrebbero considerare tali inefficienze come un danno al patrimonio pubblico.

• Responsabilità Legale: La mancata conformità al Codice degli Appalti rappresenta una violazione della legge, esponendo il Comune a rischi di contenzioso e sanzioni.

6. Preparazione del Comune di Palermo alla scadenza del 1 gennaio 2025

La scadenza del 1 gennaio 2025, stabilita per l’adozione obbligatoria del BIM, richiede un impegno significativo da parte del Comune di Palermo per allinearsi alla normativa. Tuttavia, attualmente risultano scarsi o insufficienti i progressi verso una preparazione adeguata, in quanto:

• Formazione del Personale e Certificazione BIM: Non risultano percorsi di formazione o certificazione BIM per il personale comunale, indispensabili per gestire correttamente la metodologia.

• Creazione dell’Ufficio BIM: Il Comune non ha ancora costituito l’Ufficio BIM, nonostante sia un requisito normativo. Tale ufficio sarebbe essenziale per coordinare le attività di implementazione e gestione della metodologia.

• Pianificazione e Infrastruttura Digitale: Non si rilevano misure per creare l’infrastruttura digitale necessaria per ospitare i dati BIM, né piani di sviluppo strategico per il patrimonio comunale.

7. Gestione delle informazioni BIM per i lavori messi in bando da Invitalia per conto del Comune di Palermo

Di recente, Invitalia ha bandito lavori in nome e per conto del Comune di Palermo, prevedendo la gestione delle informazioni tramite BIM. Tuttavia, l’assenza di un Ufficio BIM nel Comune solleva dubbi su come e da chi verranno gestiti tali dati:

• Responsabilità nella Gestione dei Dati: Senza un Ufficio BIM e personale qualificato, il Comune rischia di non avere il controllo diretto sulla gestione dei dati BIM. Questo potrebbe comportare una perdita di informazioni strategiche e una riduzione dell’efficienza nella gestione successiva.

• Obblighi di Conformità: La normativa richiede che il Comune garantisca la gestione delle informazioni BIM tramite strutture e personale certificato. L’assenza di tali requisiti espone il Comune a potenziali sanzioni e rende vulnerabile la gestione degli interventi futuri.

• Gestione Esterna e Rischio di Disallineamento: Nel caso in cui Invitalia o altri soggetti esterni siano incaricati della gestione dei dati, vi è il rischio che le informazioni non siano adeguatamente integrate nei processi del Comune, con effetti negativi sulla continuità della gestione del patrimonio e sull’efficacia della manutenzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto